Ritorna la tipologia 5 tra le aggregazioni di rete?

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Con le dovute precauzioni del caso ed ancora oggi in attesa di ricevere copia della bozza preliminare dell’aggiornamento del dca 112/2016 in 122/2017 e copia del verbale dell’incontro del tavolo tecnico svoltosi tra i funzionari del Dipartimento e le Associazioni di Categoria dei laboratori di analisi cliniche privati accreditati (compresa Aiop, per la parte laboratoristica), riferiamo che l’agognato ripristino della tipologia 5 di aggregazione in rete è stato finalmente concordato ed approvato.

Di ciò ha dato conferma il responsabile del procedimento dopo interlocuzione telefonica col Direttore Generale il quale, per impegni nella Capitale non ha potuto essere presente all’incontro.

Il tavolo tecnico è iniziato senza grossi ritardi, si è svolto in una stanzetta dell’Assessorato al 3° piano ed è finito oltre le ore 19; per la Regione erano presenti il Dr. Petrillo e la Dr.ssa Iorfida, per le Associazioni il Presidente dell’Assipa, dell’Anisap, dell’Aiop, la delegata di Federlab Calabria, un ex proprietario di laboratorio accreditato e l’Avv. dell’Aiop in veste di osservatore.

Prima di iniziare i lavori, il Presidente dell’Assipa ha chiesto, al responsabile dipartimentale del procedimento, notizie e determinazioni dell’ufficio in merito alla richiesta presentata con pec del 23 ottobre in cui si ravvisava la necessità di verificare la rappresentatività delle Associazioni di Categoria regionali e la titolarità dei singoli referenti.

A questa domanda è stato risposto che non essendoci il Direttore Generale, i delegati che lo rappresentano in riunione non potevano dare alcuna risposta, ma che per le prossime occasioni si sarebbe dato seguito.

Ovviamente la nostra richiesta è motivata anche dal fatto che vi è una persona che non si capisce a che titolo viene invitata e fatta intervenire agli incontri istituzionali, pur non essendo più titolare di struttura e quindi, salvo prova contraria, non idoneo a rappresentare eventuali strutture di laboratorio accreditate. Ci auguriamo che il Dipartimento si attivi subito per sanare questa imbarazzante ed incomprensibile anomalia.

Entrando nel merito dell’incontro, da subito il Presidente dell’Assipa ha chiesto se fosse acquisita la pec del giorno 24 con cui, oltre alla reintroduzione della tipologia 5 di aggregazione, si elencavano una serie di punti da portare in discussione per l’approvazione. I funzionari hanno risposto di non averne avuto notizia e quindi si è provveduto a fornire una copia (il testo è qui allegato).

Il Dr. Petrillo ha inteso avviare il tavolo tecnico dando la parola ai rappresentanti di Categoria, sulle questioni da affrontare, prendendo appunti man mano che venivano esplicitate (4 pagine velocemente siglate dai presenti al termine dell’incontro).

L’Aiop ha chiesto la reintroduzione della tipologia 5 di aggregazione ed anche di escludere i laboratori delle strutture ospedaliere e di cura private dall’obbligo di aggregazione in quanto laboratori che sono tassativamente previsti per i ricoverati; ha chiesto pure la possibilità per i laboratori autonomi di poter spostare il luogo di produzione, che non avrà contatti con il pubblico, mantenendo esclusivamente come punto prelievo la sede originaria del laboratorio accreditato;

L’ex titolare di struttura accreditata ha chiesto in aggiunta a quanto chiesto dall’Aiop la verifica della griglia degli esami e l’estensione di alcuni esami di specialistica al laboratorio di base. I funzionari hanno precisato che la griglia era già stata modificata nel dca 122 per come richiesto, ma che per l’introduzione degli esami specialistici nei laboratori di base ciò non era tecnicamente possibile;

Anisap il ripristino della tipologia 5, la verifica della griglia delle prestazioni e la regolamentazione del sistema di trasporto dei campioni mediante autorizzazione o presa d’atto, dei mezzi utilizzati, da parte delle Asp;

Federlab ha chiesto, oltre il ripristino della tipologia 5, la precisazione sul service, da consentire entro i confini regionali, e sulle strutture monospecialistiche (genetica e microbiologia) da considerare escluse dal decreto sulle reti;

l’Assipa nel suo intervento ha rimarcato l’esigenza di avere immediata conferma della reintroduzione della tipologia 5 ed ha indicato condizioni necessarie tutte le altre istanze da discutere già annotate nella pec trasmessa il giorno prima.

Tra queste, evidenziate unicamente dall’Assipa ed esplicitate in riunione, vi sono:

1) l’eliminazione, da tutto il testo del decreto e degli allegati, della frase che consente alle Asp di operare una nuova verifica di programmazione dei fabbisogni sulle domande presentate, in quanto ciò è stato già fatto quando le attuali strutture sono state autorizzate ed accreditate (curiosamente questo gravissimo problema era sconosciuto a tutti i presenti);

2) l’approvazione della possibilità che ogni laboratorio della rete della tipologia 5 possa inviare campioni di esami, non allo stesso accreditati, ad uno o più laboratori della propria rete che invece lo sono;

3) la possibilità che alla rete della tipologia 5 possano aderire anche laboratori che intendano mutare in punti prelievo conferendo i propri esami ad uno o più laboratori della propria rete;

4) la possibilità per i laboratori che vogliano mutare in punto prelievo, pur restando esterni alle reti, che sia consentito di scegliere di contrattualizzare l’invio dei propri prelievi non solo al centro pubblico, ma in alternativa ad un centro privato;

5) l’esigenza, seppur non condivisa dalle altre Associazioni di laboratori, di risolvere la problematica connessa all’assegnazione dei budget alle strutture accreditate, secondo criteri concordati, superando le censure elevate dal Tar Calabria che ha annullato i relativi dca per gli anni 2014-2015 e 2016.

Il budget non deve essere assegnato alla rete bensì alle singole strutture (così come avviene per i laboratori autonomi esterni alle reti) che poi andranno a costituire le reti. Quindi il budget delle reti dovrà essere la sommatoria dei budget delle strutture che le compongono.

Ciò si rende necessario sopratutto per evitare di perpetuare le passate discriminazioni tra laboratori di pari tipologia, le gravi difficoltà organizzative tra i componenti le reti e le indebite penalizzazioni che ne deriverebbero da un tetto unico di rete che, senza “paletti” per ogni erogatore, porterebbe inevitabilmente a produrre degli sforamenti non retribuibili per contratto.

6) la possibilità che ogni laboratorio all’interno delle reti possa fare richiesta per ottenere l’autorizzazione e l’accreditamento per i settori ritenuti necessari.

7) la necessità di regolamentare l’esercizio dei prelievi domiciliari per interrompere l’illegittimo mercimonio delle valigette di sangue che viaggiano per il migliore offerente, in barba ad ogni criterio di qualità e sicurezza, con l’effetto di aumentare il numero di prescrizioni inappropriate. Ciò accade perché quando si crea un mercato del genere, l’interesse si sposta sul numero di prelievi che giornalmente diventa fonte di reddito (quasi sempre in nero) per coloro che “arrotondano” togliendo la competenza al personale qualificato del laboratorio e sottraendo le risorse alle strutture che territorialmente sono deputate ad erogare le prestazioni analitiche.

Questi primi 4 punti, dopo una approfondita disamina fornita dall’Assipa, sono stati approvati dal tavolo tecnico, gli altri da noi esplicitati – e quelli che seppur indicati nella nostra pec, tranne le premesse, (modalità di fatturazione, pagamenti, tracciati record delle prestazioni private) non c’è stato il tempo di discutere – dovranno essere oggetto di altro incontro dopo la pubblicazione del decreto.

In definitiva il tavolo tecnico ha formalmente approvato:

- la reintroduzione della tipologia 5 di aggregazione;

- l’approvazione dei punti dell’Assipa sopra indicati da 1 a 4;

- lo slittamento al 30 novembre dei termini per la presentazione di eventuali nuove domande o modifiche a quelle già presentate, che comunque possono rimanere valide;

- la delimitazione del service in ambito regionale tranne per quelle prestazioni non effettuabili dai laboratori calabresi pubblici e privati;

- l’esclusione dei laboratori dell’ospedalità privata all’assoggettamento alla norma sulle reti, come pure per i laboratori monospecialistici (genetica, microbiologia);

- la possibilità per i laboratori autonomi di poter spostare il luogo di produzione, che non dovrà avere contatti con il pubblico, mantenendo esclusivamente come punto prelievo la sede originaria del laboratorio accreditato;

- l’invio di una circolare alle Asp con cui si indicano i criteri per la presa d’atto (registro delle targhe) dei mezzi appositi che a richiesta potranno trasportare i campioni biologici;

La richiesta di aggiornare il cronoprogramma come nel dca 112/2016 (2017-2019) rimane positivamente al vaglio del dipartimento che qualora incontrerà il favore dei Ministeri ne confermerà il ripristino.

L’Assipa ha inoltre chiesto al Dipartimento che si attivi per bloccare immediatamente le convocazioni sui budget che le Asp stanno già avviando (l’Asp di Cosenza ha convocato le Associazioni per giorno 3 novembre) per riaprire insieme alla Struttura Commissariale la discussione su come individuare i criteri, su base regionale, per sanare le censure del Tar, prima ancora che vengano proposti i contratti nelle singole Asp.

Ci auguriamo di non dover attivare nuovi contenziosi per tutte le questioni che l’Assipa ha doverosamente sottoposto a questo tavolo tecnico, mentre auspichiamo che dal nuovo decreto verrà sancita la non obbligatorietà delle reti per i soggetti al di sotto le 200 mila prestazioni annue, che debbono comunque rappresentare uno strumento cui liberamente anche il settore privato potrà fare riferimento.

2017-10-24 nota Assipa x Incontro col Dipartimento su DCA

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