Asp RC: per “colpa” dell’Assipa il DG sospende la firma dei contratti

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E
‘ proprio così, il tanto temuto giorno nel quale gli accreditati privati avrebbero dovuto decidere se firmare o meno i contratti per l’anno 2017, si è concluso con un temporaneo stop.

Fortunatamente, la documentazione, oggetto di denuncia penale dei colleghi delle altre Associazioni, non ha subito sequestri ed in attesa dell’ingresso dei dirigenti dell’Asp,  nella sala gremita di rappresentanti di strutture, pronti in massima parte a non firmare, i due presidenti delle Associazioni presenti hanno letto i loro documenti che erano stati inviati all’Asp ed alle autorità competenti per chiedere la sospensione della firma.

2018-02-14 pec a DG Asp RC ed altri x Budget e Contratti 2017- Pagamenti

Il presidente dell”Assipa, che ha parlato dopo l’intervento del collega, seppur  tra qualche sua azione di disturbo che non ha consentito la piena conclusione, ha letto la parte finale della lettera inviata con pec due giorni prima, enfatizzando che oltre a non dover subire l’ingiustizia del taglio delle risorse a fine anno, sia molto importante ricordare che la bocciatura dei decreti che formulavano i budget per gli anni 2014-2015-2016 riguardava specificatamente le modalità di assegnazione dei budget alle singole strutture e che le impugnative erano esclusivamente dell’AGCOM (2014) e dell’Assipa (2015-2016).

Così, dopo una stressante attesa per le diverse decine di partecipanti alla convocazione di venerdì 16 u.s., il Direttore Generale dell’Asp scioglie le riserve e, dopo un breve ma quasi ermetico intervento di preambolo, comunica a tutti la decisione di sospendere la convocazione rimandando a nuova data da definirsi la firma dei contratti.

La motivazione effettiva che si evince alla base del rinvio, è proprio la mancanza di criteri nuovi ed idonei al rispetto delle tre sentenze del Tar, questione che già da tempo l’Assipa porta avanti, insistendo sulla necessità di rompere con le posizioni di privilegio di poche strutture, e proprio a tal scopo ha protocollato una articolata ma efficace proposta (di seguito allegata) per ridefinire in modo equo e proporzionato le assegnazioni.

2017-11-20 Richiesta ad Asp RC discussione nuovii criteri assegnazione budget lab.accreditati

2017-11-20 proposta ad Asp rc di criteri assegnazione budget lab.accreditati

2017-11-21 modello griglia lab

Quindi se per questa volta  non si sono potuti firmare i contratti la “colpa” è tutta nostra e della nostra fissazione di nuovi criteri, equi e proporzionati, per la definizione del budget alle singole strutture accreditate.

Il Direttore Generale ha assicurato che la delibera che definisce tali criteri è quasi pronta e che dopo la pubblicazione verranno riconvocate tutte le strutture per chiudere definitivamente la contrattazione 2017.

Auguriamo che non sfugga a chi sta per licenziare la delibera citata che per superare la cristallizzazione di posizioni dominanti non basta dire che il criterio che valuta la produzione 2017 di ognuno sia equivalente a dire che non si stia più usando il criterio storico; poichè  la produzione altro non è che la potenzialità operativa derivante ed imposta dai budget precedenti.

Infatti ad un budget inadeguato non può che corrispondere una produzione inadeguata poichè per rispettare il proprio budget,  la struttura si deve programmare finanziariamente e progettualmente in funzione del budget assegnato, specie se questo viene determinato sempre con lo stesso criterio più volte bocciato, ma che determina in condizioni normali una impossibile maggiore erogazione, sia per il mancato riconoscimento del fuori budget e sia per la differente capacità di competizione nell’ampliare la gamma di prestazioni offerte, derivante dai differenti fondi disponibili in programmazione.

Quindi attenzione a come sarà fatta la delibera sui criteri poichè se non rispettosa, nella sostanza, delle sentenze del Tar e degli ammonimenti dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCOM) potrebbe essere un Commissario ad Acta specificamente nominato dal tribunale a doverlo fare, con ulteriori aggravi per l’erario.

Inoltre, come monito per il futuro e per evitare simili situazioni anche per il 2018, è necessario che le Associazioni facciano quadrato per allargare a tutti la possibilità di erogazione, facendo pure politiche associative volte ad evidenziare le risorse che il pubblico non utilizza per una condivisione più osmotica delle prestazioni nelle varie branche, chiedendo di considerare i fondi della specialistica ambulatoriale  pubblico e privato, senza comparti stagni ma fluttuanti per eventuali compensazioni a fine esercizio.

In altre parole se per esempio il pubblico non produce tutte le prestazioni assegnate e le stesse vengono prodotte fuori budget dal privato queste, per lo specifico esercizio, devono essere pagate al privato e non possono rappresentare una voce di risparmio sul bilancio perchè sono sempre prestazioni erogate in favore degli assistiti all’interno della media pro-capite prevista ed è improprio definirle “risparmio”.

Altro obbiettivo delle Associazioni è l’individuazione e l’approvazione con la massima urgenza di un tariffario minimo delle prestazioni a pagamento di specialistica ambulatoriale, da far ratificare dai rispettivi Ordini, per evitare un pericoloso svilimento del lavoro e la perdita del decoro professionale, in un settore sempre più in crescita.

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