Annunciate modifiche a DCA su reti laboratorio

Palazzo Alemanni r

 

Dopo vari rinvii ed annullamenti, si è tenuto venerdì 28 u.s., con meno di 24 ore di preavviso, l’incontro convocato dalla struttura commissariale con le Associazioni di Categoria dei laboratori privati accreditati calabresi per la discussione sulle modifiche condivisibili da apportare alla bozza del nuovo DCA sulle reti.

I lavori di consultazione con le Associazioni, con inizio previsto per le 10 ma avviati alle ore 11 e protrattisi fin quasi alle 14, hanno riguardato le osservazioni alla bozza di revisione di DCA sulle reti che il Dipartimento aveva fatto pervenire ai rappresentanti delle Assocazioni (già pubblicata sul sito e per la quale l’Assipa ha richiesto ai colleghi le proprie segnalazioni prima dell’incontro).

Nel discutere sui tanti punti che sono stati trattati, il primo, è stato l’inserimento, tra le tipologie  di aggregazione, del paragrafo corrispondente al punto E del modello adottato in Basilicata, modificato nell’ultima parte per adattarlo alla vigente normativa esistente in Calabria.

Sostanzialmente è stato accordato dalla struttura commisariale che, con questa aggiunta, sarà possibile, pur restando l’obbligo all’aggregazione per le strutture al di sotto delle soglie previste, tali laboratori potranno mantenere la loro autonomia anche nella” fase analitica” ed essere però rappresentati dal responsabile dell’aggregazione che dovrà essere indicato nella domanda da produrre. Sulla questione l’Assipa non è intervenuta ma ha messo a verbale che resta ferma la propria richiesta che le aggregazioni siano libere, su base volontaria  e quindi svincolate da qualsiasi soglia di prestazioni.

Non è stata accolta la richiesta unanime di far valere i prelievi nel conteggio delle prestazioni, il Sub Commisario ha opposto ferma ed incomprensibile contrarietà, definendo il numero di prelievi non cumulabili con gli esami da totalizzare come prestazioni erogate dalle strutture.

Il cronoprogramma, nel termine indicato per la presentazione delle domande, è stato prorogato di ulteriori 30 giorni, l’Assipa ne aveva chiesto in totale 180 dalla pubblicazione (altri 60).

È stato concordato che i laboratori delle cliniche private accreditate debbano essere sottoposti alla stessa normativa sulle aggregazioni prevista per gli altri laboratori accreditati.

l’Assipa ha sollevato la questione relativa al mancato rispetto del mantenimento dei servizi diagnostici di prossimità in quanto il divieto imposto ai punti prelievo di non poter accettare esami eseguibili solo presso il luogo di prelievo, di fatto costringe gli utenti, per tali  esami (non indicati) a doversi recare nel punto di produzione che non necessariamente è vicino come magari lo è l’attuale laboratorio.

L’Assipa, da sola,  ha anche segnalato l’assenza dei criteri da utilizzare per l’assegnazione del budget alle aggregazioni (ha ricordato che sia i criteri usati per l’anno 2014 che 2015 sono stati annullati dal Tar e che quelli del 2016 sono stato oggetto di impugnativa tuttora pendente) e l’assoluta mancanza di una normativa sui prelievi domiciliari. Di quest’ultima ha anche richiesto la necessaria discussione per una improcrastinabile ed urgente adozione al fine di bloccarne l’uso improprio.

Sempre l’Assipa ha chiesto che vengano adottati provvedimenti urgenti per le prestazioni di laboratorio, attualmente svolte presso le farmacie, per ricondurle nell’alveo della rigorosa verifica strumentale e procedurale così come prescrive la normativa in materia di qualità e sicurezza della prestazione (VEQ, CQI, Manutenzione, verifiche elettriche etc).

Si attende quindi di ricevere la bozza definitiva del nuovo decreto sulle reti, che potrà quindi essere portato a conoscenza dei colleghi, nella sua stesura definitiva, per le eventuali ulteriori valutazioni.

 

 

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