Nuova convocazione per il 25 p.v.

2014-11-07 logo_assipa by ale mollaceIMG_5480 Regione

Puntualmente è arrivata la Pec con cui le Associazioni di Categoria dei laboratori di analisi cliniche privati accreditati sono stati nuovamente convocati per il 25 p.v. alle ore 15,00 preso il Dipartimento Tutela della Salute per discutere in un tavolo tecnico sulla rimodulazione del DCA 122/2017.

Con la stessa Pec, indirizzata per riscontro pure al Commissario Scura, si è dato atto dell’accordo del Dipartimento col Commissario per licenziare la revisione del decreto entro il 30 Ottobre e che “nel provvedimento di modifica e/o integrazione al DCA 122/2017 sarà individuato un nuovo termine in sostituzione del 30 Ottobre del medesimo decreto”.

La pec arriva dal Dipartimento e non dal Commissario, come invece si era chiesto, ma quanto in essa contenuto appare sufficiente a rassicurare sull’efficacia del provvedimento e sulla relativa scadenza dei termini, che quindi al momento dovrebbero essere considerati sostanzialmente sospesi.

Naturalmente ci aspettiamo che dal tavolo tecnico si prenda finalmente consapevolezza della necessità della piena reintroduzione della tipologia 5 di aggregazione, magari con le ulteriori integrazioni che propone l’Assipa per consentire pari opportunità rispetto a quelle offerte nelle tipologie 2, 3 e 4, sia per quanto riguarda  la possibilità di esecuzione di esami  in service tra i laboratori della rete, che per i laboratori che decidano di trasformarsi in centri prelievi e che, analogamente a quanto  previsto per gli Hub pubblici, potrebbero,  senza far parte di una  rete, stipulare  univocamente contratti per il conferimento dei propri esami con service di laboratori di reti private di cui alla tipologia 5.

Confidiamo quindi che si riesca ad ottenere ciò che dovrebbe essere il minimo per riconoscere a tutti i laboratoristi calabresi la possibilità di esercitare la loro professione, pur restando comunque del parere che le aggregazioni debbano essere, per il settore privato, intese come opportunità di scelta per ottimizzare le risorse d’impresa e non come coercitivo ed insensato obbligo all’aggregazione.

Detto ciò, mi corre l’obbligo di fare delle necessarie e doverose considerazioni su quanto ha pubblicato un ex titolare di struttura di laboratorio di Cosenza, che – come lui stesso ha affermato – ha venduto alla multinazionale Lifebrain, pur essendo uno dei più produttivi dell’intera Asp, ma soprattutto anche il referente di un’Associazione – di cui in troppi ormai si chiedono quanti laboratori egli rappresenti ed a che titolo.

Inizio col dire che il sig. Francesco Bilotta non ha evidentemente compreso che il mio non era un attacco diretto alla persona, bensì una critica a come ha svolto il ruolo di rappresentante; ed è per questo che avevo omesso di citarlo con nome e cognome. Nella sua aggressiva quanto gratuita “escandescenza” dimostra, tra l’altro, ignoranza sul significato delle parole che usa – nel tentativo, evidentemente, di offendere la persona del sottoscritto (ma mai potrei sentirmi offeso da uno come lui, anche se mi riservo ogni tutela) – e la presunzione tipica di chi non sa, parlando a vanvera ed esprimendo pareri sulla qualità di strutture, servizi, realtà e professionisti che non conosce minimamente, ma che si arroga il diritto di svalutare, specie dal basso della sua stessa competenza in materia (non risulta sia laureato, quantomeno in materie del settore).

Si dice che “è più facile esser presuntuosi che sapienti …”

Ritiene di etichettare come corbellerie e bugie quanto da anni scriviamo e diciamo in tutte le occasioni e mai nessuno si è sognato di controbattere o smentire, neanche nei tribunali, dove qualcuno ha già tentato – infondatamente – di portare il Presidente dell’Assipa.

Pretende pure di offendere i tanti Colleghi e titolari delle strutture di laboratorio calabresi che fino a qualche tempo fa si erano affidati ciecamente alla rappresentanza  di chi, come lui, ai tavoli regionali accoglieva con favore e sosteneva le aggregazioni obbligatorie con riduzione a punti prelievo.

I Colleghi, ora da lui così disprezzati perché hanno deciso di aprire gli occhi e tutelare i loro interessi, hanno fatto una scelta legittima, specie dopo avere invano fatto capire, sia all’allora Sub Commissario di Governo ma specialmente ai loro stessi rappresentanti di Categoria, che non ci stavano a quel gioco al massacro, e lo hanno fatto sottoscrivendo una chiara ed inequivocabile dichiarazione, presentata e protocollata dall’Assipa in uno degli incontri dell’epoca, nella quale ben 67 strutture (l’Assipa in quel periodo contava solo 11 iscritti) rigettavano ogni forma di aggregazione obbligatoria in rete ed invocavano l’utilizzo di criteri equi e proporzionali per l’assegnazione dei budget alle singole strutture.

Il messaggio purtroppo non è stato capito ed è iniziata la presa di coscienza da parte di molti Colleghi che non si sentivano garantiti e rappresentati.

D’altra parte come si può dare fiducia ad una Associazione che convoca nel 2010 l’Assemblea per discutere il documento sulle reti, da presentare alla Regione, mentre all’atto dell’incontro con gli associati e ad apertura di seduta comunica, unitamente al presidente nazionale Federlab e a quello regionale,  di avere già  presentato al Dipartimento il documento, impedendo così ogni forma di discussione ed approvazione dello stesso.  Se lo ricorda questo Bilotta?

Quale mai può essere più chiaro esempio di bugia, arroganza, scorrettezza e sfruttamento della fiducia degli associati?

Ma veniamo alla terminologia usata:

Dicesi vigliaccata, l’azione di colui che di fronte a qualche situazione o qualcuno, fugge, scappa.

  • Proprio come chi pretestuosamente si rifiuta di firmare, con le eventuali precisazioni, un verbale unanimemente accordato tra Associazioni e Sub Commissario in uno degli incontri nel settembre 2013, in cui si chiedeva di mettere nero su bianco le posizioni dichiarate in materia di budget e di reti;
  • oppure quando su richiesta dell’Assipa in occasione di uno dei pochi incontri tra i rappresentanti delle Associazioni (hotel Phelipe) nel tentativo (certamente scenico) di trovare una intesa per presentarsi uniti al  successivo incontro col Sub Commissario, nel pieno della discussione sulla reale valenza dell’assunto basato su “numero di prestazioni=qualità delle stesse”, il Bilotta decide di troncare il dialogo ed andare via, eludendo la dialettica e vanificando  l’incontro;
  • ed ancora dando l’esempio ai propri associati (non sappiamo quanti) con la vendita della propria struttura alla multinazionale già citata, tentando pure di spianarle la strada, presentandola in un noto hotel tra Lamezia e Catanzaro, e sponsorizzando l’attività di service dalla stessa offerto.

Il Presidente dell’Assipa, al contrario, si è guadagnato la fiducia dei propri iscritti senza chiacchiere ma con atti concreti, e non rappresenta, come vuol far credere il Biolotta,  solo la gran parte delle strutture di laboratorio della provincia di Reggio Calabria, perchè proprio in quella di Cosenza conta pressoché lo stesso numero di iscritti (22), a significare indirettamente il grado di sfiducia per le altre Associazioni  anche in quell’area.

E quanto a dignità, il presidente dell’Assipa ne ha da vendere (non so se la stessa cosa possa dirsi anche per Bilotta), non si è mai nascosto dietro il dito e non ha mai  offeso chi ha sempre ritenuto, in ragione del ruolo svolto, di dover contestare con chiarezza ed alla luce del sole. Ha sempre espresso le sue critiche in modo civile, chiaro e diretto, per iscritto o verbalmente, in faccia all’interessato, sia esso il Presidente Federlab nazionale, quello regionale, dell’Asa, di Anisap, il Commissario od il  Sub Commissario di Governo.

La pochezza di parole porta alla pochezza di idee e conseguentemente alle aggressioni verbali. Evidentemente il Bilotta ha poche parole da esprimere e pochi concetti da controbattere.

Dice il Bilotta che l’Assipa non ha fatto battaglie e non ha fatto proposte. Ma è  stata l’unica Associazione, oltre la Laisan, che ha sostenuto con decisione l’abrogazione del concetto di obbligo di aggregazione, di fronte all’allora Direttore Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute a Gennaio del 2015, nello stesso incontro in cui sia l’Anisap nazionale che la Federlab nazionale hanno ribadito la necessità di accreditare solo le strutture di laboratorio con 200 mila prestazioni (la Federlab ne chiese 500 mila).

Sull’utilità delle proposte avanzate e formalmente sottoscritte e le attività poste in essere dall’Assipa, basterebbe citare una per tutte il ricorso al Tar contro il DCA 84/2015 nella parte che obbligava ad aggregazioni con riduzione a punti prelievo, unica Associazione di Categoria che in Calabria  ha presentato ricorso ed ottenuto una vittoria, praticamente già annunciata per la totale inadempienza della Struttura Commissariale a quanto richiesto dal Tar, non risulta da nessuna parte che lo stesso abbiano fatto Asa Anisap e Federlab e questo da solo dovrebbe bastare per dirla tutta sul ruolo tenuto fino a poco tempo fa da queste Associazioni.

E mentre lui vorrebbe far passare come merito l’inserimento della tipologia 5, non c’è chi non si è reso conto che in effetti ciò è stato solo un escamotage per evitare che la sentenza sul DCA 84 producesse un arresto al “piano”, mentre in realtà si voleva (e lo si è fatto) prestare  il fianco ad un nuovo provvedimento sostanzialmente elusivo  di una sentenza di totale annullamento dell’obbligo di aggregazione in rete.

Guarda caso, il DCA 112/2016 è stato emanato proprio quando l’udienza di merito sul DCA 84/2015 si era celebrata ed era già certa la sentenza di annullamento dello stesso DCA.

Di cosa parla dunque Bilotta?

Ormai i Colleghi calabresi hanno capito di chi parliamo, ulteriore prova di inaffidabilità ed incoerenza di quelle Associazioni che per tiratura nazionale avrebbero dovuto essere il nostro baluardo, è stata fornita alla fine della riunione del 17 u.s. col Dipartimento, dove al termine della stessa il Presidente dell’Assipa ha nuovamente cercato di riproporre l’unità delle Associazioni mediante l’elaborazione di un documento comune ma pretestuosamente è stata fatta saltare l’iniziativa, a dimostrazione di quanto gli altri rappresentanti di Categoria ci tengano a risolvere i problemi dei laboratori calabresi.

Bilotta dovrebbe avere solo il pudore di stare decorosamente zitto e soprattutto evitare l’intrusione in contesti istituzionali che non gli appartengono.

Firmato

Dr. Francesco Galasso
Presidente Assipa

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