Ennessima bocciatura di decreti dei Commissari di Governo che negli ultimi tre anni sono stati capaci di perseverare nell’erronea riproposizione, insieme al Dipartimento Tutela della Salute, incuranti di ben tre giudizi consecutivi di un Tribunale della Repubblica, insistendo nella determinazione dei budgets alle strutture private accreditate secondo criteri iniqui, irrispettosi delle norme sulla concorrenza e di fatto favorenti posizioni dominanti.
Se a ciò sommiamo anche la sonora bocciatura del primo decreto sulle reti obbligatorie dei laboratori privati accreditati, il risultato non può essere che impietoso e significativo dell’insufficiente livello di rispetto per i professionisti e gli operatori del settore e per gli organi di garanzia come il Tribunale Amministrativo Regionale che lo Stato e l’ordinamento democratico forniscono per tutelare tutti i cittadini rispetto a torti ed ingiustizie subite.
Ma in Calabria, sembra che la stessa democrazia ed il diritto siano commissariate poichè non ci si riesce a spiegare per quali eventuali reconditi motivi non sia possibile correggere quanto già per il 2014 e 2015 è stato giudicato scorretto e si debba arrivare a fine anno 2016 per avere la terza sentenza di condanna dell’operato della PA nella gestione dei budgets in Calabria, cumulando a carico dei ricorrenti e di molti altri, che ai ricorsi hanno perso lo stimolo per partecipare, enormi ingiustizie, danni materiali e danni d’ogni altro genere e profilo.
Se si considera che la storia dei budget ingiusti è stata già contestata dall’Assipa nel 2011, con atti formali sia in Commissione Sanità e Commissione di vigilanza al Consiglio Regionale sia nei vari incontri con la struttura commissariale, cos’altro ancora deve accadere perchè non si ripetano, se non addirittura peggiorare, gli stessi “errori”?
Ebbene, l’Assipa chiede che sia la “buona politica” nazionale e regionale ad intervenire subito per scongiurare ancora la possibilità di procurare ulteriori danni a centinaia di professionisti ed ai loro dipendenti e collaboratori, per il ristabilimento delle condizioni di piena leggittimità in una terra sempre più mortificata.
Di seguito la sentenza che ha annullato il DCA n.25/2016
2016-12-21-sentenza-2525_16